ANNO 14 n° 119
Moltoni ''Mi hanno fatto una proposta indecente, io in maggioranza per un assessorato''
Chicco Moltoni (Gal) all'attacco: ''Fioroni mi ha fatto chiamare da un amico
ho detto no, per questo hanno accelerato il voto sulla mia decadenza''
09/02/2016 - 16:03

VITERBO – Le verità di Chicco Moltoni, le ennesime. Il consigliere comunale del Gal è un fiume in piena al Blu Bar di piazza Crispi.

''Io sono lo stesso che venerdì volevano cacciare dal consiglio comunale, con una mossa a sorpresa del presidente Ciorba, un presidente che ci siamo meritato. Sono lo stesso che non più di dieci giorni prima avevano cercato di portare in maggioranza. Io sono uno di quelli che era stato contatta. Il giorno stesso in cui il sindaco parlava con Taborri, sono stato chiamato da un mio amico, una telefonata un po' strana da parte di una persona che conosco ma che non sento spesso, un uomo che gravitava nel Nuovo centrodestra. Mi ha cominciato a fare domande sul consiglio. Mi ha confessato di aver ricevuto una telefonata dall'onorevole Fioroni in cui mi si chiedeva. L'obiettivo era quello di creare un gruppo insieme a Goffredo Taborri. Ci sarebbe immediatamente un assessorato da affidare un esterno, poi si vedrà. Io l'ho immediatamente fermato, chiedendogli se sapeva cosa fosse successo nell'ultimo anno, di tutti i tentativi fatti per cacciarmi dal consiglio, della costituzione del Gal insieme all'amico Insogna. Insomma, ho rimandato al mittente la proposta indecente. E loro, per ripicca dopo il mio rifiuto hanno deciso di accelerare il procedimento della mia decadenza già nel consiglio successivo''.

Insomma: Moltoni – che si prende la responsabilità di dire queste cose – ha il dente ancora più avvelenato di quando provarono ad estrometterlo mentre era in vacanza dall'altra parte dell'Oceano. Era lo scorso dicembre, e la maggioranza non era ancora sprofondata nella crisi. ''Hanno la faccia di bronzo. Io sono sempre io, sono loro che cambiano – dice l'ex assessore per il centrodestra - Con questa amministrazione ci siamo abituati a vedere colpi bassi, giochetti, cose di una bassezza, comportamenti meschini. Nell'ultimo consiglio comunale però hanno superato qualsiasi limite: hanno provato a fare il colpaccio, a farmi fuori, nel tentativo di riuscire a racimolare il numero minimo di voti che servono per mandarmi via. Continuano a pensare di poter governare la città con tredici, quattordici consiglieri. Io sono lo stesso che venerdì volevano cacciare dal consiglio comunale, con una mossa a sorpresa del presidente Ciorba, un presidente che ci siamo meritato. Sono lo stesso che non più di dieci giorni prima avevano cercato di portare in maggioranza. Io sono uno di quelli che era stato contatta. Il giorno stesso in cui il sindaco parlava con Taborri, sono stato chiamato da un mio amico, telefonata un po' strana. Mi ha cominciato a fare domande sul consiglio. Mi ha confessato di aver ricevuto una telefonata in cui mi si chiedeva. L'obiettivo era quello di creare un gruppo insieme a Goffredo Taborri. Ci sarebbe immediatamente un assessorato per voi esterni, poi si vedrà. Io l'ho immediatamente fermato, chiedendogli se sapeva cosa fosse successo nell'ultimo anno, di tutti i tentativi fatti per cacciarmi dal consiglio, della costituzione del Gal insieme all'amico Insogna. Insomma, ho rimandato al mittente la proposta indecente. E loro, per ripicca dopo il mio rifiuto hanno deciso di accelerare il procedimento della mia decadenza già nel consiglio successivo''.

Intanto il 7 gennaio è iniziata la causa che dovrà definire se sulla firma di una vecchia delibera di giunta la responsabilità è di chi la firmò, appunto (Moltoni compreso), oppure è coperta dall'assicurazione. ''Entro 60-70 giorni sapremo la verità – dice Moltoni – Intanto gli ex amministratori (escluso l'ex sindaco Gabbianelli e l'attuale consigliere comunale Tofani, ndr) condannati a pagare insieme a me hanno già denunciato, la metà di gennaio, il Comune e l'assicurazione per quella condanna della Conti. A breve verrà anche fissata l'udienza al tribunale di Viterbo. E se davvero mi cacceranno dal consiglio comunale, io il giorno dopo mi unirò con gli altri per chiedere i danni''. Senza dimenticare che lo stesso Moltoni sta limando gli ultimi dettagli per il ricorso alla corte europea di Strasburgo, già annunciato in passato.

A Moltoni tutta la solidarietà del collega di partito (di tandem) Sergio Insogna: ''A tutela di una persona che ha la sua dignità e che invece da quialche parte è stato additato come il mostro su cui accanirsi''.





Facebook Twitter Rss